Le installazioni d’allarme sono soggette alle normative CEI 79-2 per i materiali e alle CEI 79-3 per l’installazione. Ogni utente ha il diritto di farsi rilasciare una dichiarazione di conformità dall’installatore.
Le installazioni d’allarme sono soggette alle normative Italiane CEI 79-2 per i materiali e alle CEI 79-3 per l’installazione. Esistono anche normative europee in via di definizione (EN50130-1).
Ogni utente ha il diritto di farsi rilasciare una dichiarazione di conformità dall’installatore. Conviene richiederla già al momento del preventivo. Un installatore serio rilascerà sicuramente la dichiarazione; se invece comincia a tergiversare o a dire che non è importante, attenzione: può voler dire che o i materiali non sono conformi, oppure che chi redige il preventivo non è in grado di rilasciare questo tipo di documento per incompetenza, per mancata conoscenza delle normative oppure per malafede.
Se volete rischiare, potete comunque commissionare una installazione non a norma: in questo caso la responsabilità passa dall’installatore all’utente.
Perché conviene far installare un sistema antifurto a norma? Un’installazione a norma prevede l’uso di materiali costruiti con livelli di immunità ai disturbi di livello elevato e con filosofia di funzionamento studiata da commissioni di esperti del settore in ambito di normazione CEI. Il CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) è l’ente che stabilisce le norme; i lavori possono dirsi eseguiti “a regola d’arte” solo quando la norma CEI specifica (Legge 37/2008) viene rispettata. Un’installazione a norma prevede la responsabilità della corretta esecuzione dei lavori da parte di chi la effettua che si concretizza con la dichiarazione di conformità.
Se invece l’utente accetta l’esecuzione non a norma condivide con l’installatore la responsabilità: ecco perché bisogna diffidare di chi dice che la dichiarazione di conformità, peraltro obbligatoria, non è importante.